giovedì 22 ottobre 2015

-sottrazioni.

Il fatto è che non sto cercando proprio niente. Guardo e basta. Lascio scorrere. Mi soffermo su qualcosa. Resto interessata da alcune immagini. Ma non cerco nulla. Non sto cercando assolutamente nulla. Da giorni. Da mesi. 
Pensavo di tornare indietro di un pochetto. Inseguire certe cose semplici che racchiuderebbero un'interessante sfida. Però in realtà non so bene come fare. Non conosco ancora la modalità che potrebbe funzionare. Sicuramente mi manca ascoltare la musica dalle cuffie mentre attraverso i luoghi. Eppure quando ci sei dentro pensi che possa essere indispensabile. E comunque c'è qualcosa che non quadra, Sicuramente. Mi pare che sia davanti ai miei occhi ma io resto cieca. Oserei dire essere semplicemente un ramo secco.
Poi intanto sogno natura che sa di mare e luoghi dove mettere sotto la testa e scambiare parole in italiano. Non sto osando. Per niente.
Sono pretenziosa come sempre.
Mio padre direbbe "scarta, scarta, e vai a fernì ca' cap rint 'o scart".
Mi sa che così è successo.
Anche se non dovrei. Insomma: non dovrei dirlo perché ci sono un paio di cose che mi vanno particolarmente a genio.
Ma comunque come si fa ad andarsene?
Come si fa a restare?
Si fa tutto allo stesso modo.
A me stasera è piaciuto quello che ha scritto Slavina rispetto al voler essere una donna libera, così libera da non farsi aiutare nemmeno con la valigia.
E naturalmente mi sono letta dentro a quelle parole.
Però ora non c'entra.
Non c'entra perché sento come se dentro avessi della rabbia che non riesco a ricondurre recisamente a nessuno. Eppure questa presenza ingombrante mi disturba parecchio.
E so che dipende da me. Riconosco che posso io e solo io decidere cosa fare e dove andare, e cosa lasciare e quanto prendere ancora.
Ma pare che io cerchi sempre più spesso di spogliarmi.
I miei capelli parlano chiaro.
I peli delle mie gambe un po' meno, Ma il concetto essenzialmente è chiaro.
Si, voglio spogliarmi. Spogliarmi ancora di un sacco di cose. Poi mantenere i capelli puliti e corti. Come un soldato. Non perdermi in chiacchiere. Pagare i debiti. Chiarire le cose. Trentino farebbe così. Io naturalmente non sono Trentino e non voglio esserlo però uno spunto potrei prenderlo e male non mi farebbe,
A dire il vero credo che se avessi avuto il piacere di fare la conoscenza di Gennaro, ora anche a lui starei pensando e probabilmente da lui mi lascerei anche ispirare.
Mi piace molto mangiare altrimenti l'anoressia sarebbe un modo interessante per spogliarmi. Per dimagrir-mi. Per levare.
Interessante restare a pensare la fonte di tutto questo bisogno di sottrazione.
Sicuramente non mi dispiace nemmeno un po'.
E da sola sto molto bene.
Contrariamente a quanto faccio pensare.

giovedì 15 ottobre 2015

-quasi presente.

Aprile ci sono.
Maggio salto.
Giugno ci sono.
Luglio salto.
Agosto ci sono.
Settembre salto.
Ottobre volevo dire che mi mancano un sacco di cose.
Che ogni volta che prendo in mano queste pagine penso al desiderio dell'anonimato ma l'anonimato alla fine non lo voglio.
Sono spronata dall'idea di essere letta e mi blocco fin dentro quando ricordo che, si, in effetti sono letta. Letta e conosciuta.
O meglio: riconosciuta.
Scrivo dietro pseudonimo e porto tutto avanti con lo pseudonimo?
Oppure è molto più affascinante sputtanarsi nel profondo?
Sicuramente mi manca luglio.

Mi manca maggio.
Mi manca il sonno che mancava senza mancare.
Sono alla contiua ricerca della chiusura del cerchio.
Non so nemmeno perché continuo a schiacciare il tasto che fa diventare maiuscala la prima lettera dopo il punto se è una cosa che non ho mai fatto.
Stamattina chiedevo il rewind pensando al reset.
basta.
tutto qui.
ah, mi manca me.